“Questo sito non fa parte del sito Facebook…” a cosa serve?
Questo sito non è parte di Facebook o Facebook Inc. Inoltre, questo sito NON è approvato da Facebook in alcun modo. FACEBOOK è un marchio registrato di FACEBOOK, Ink.
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Oppure
*This Website is not a part of Facebook or Facebook Inc. Additionally, this site is NOT endorsed by Facebook in any way.FACEBOOK is a trademark of FACEBOOK Inc.Questo sito non fa parte del sito Facebook o Facebook Inc. Inoltre, questo sito NON è approvato da Facebook in alcun modo.FACEBOOK è un marchio registrato di FACEBOOK, Inc.
Le prime ipotesi di questo disclaimer
Builderall e la sua rete preimpostata
Tu non devi fare niente! Venderai su internet anche mentre dormi. Rendite automatiche e guadagni passivi. Il sito, guadagnerà per te!
Chi fa Affiliate Marketing non è da meno!
È un disclaimer, male non fa. A limite siamo tutelati!
A meno che non si tratti di un concorso a premio quel disclaimer è inutile, ma credo che hai la stessa probabilità di imparare qualcosa dai GURU del copia/incolla che di vincere alla lotteria!
In questo caso l’accostamento tra formazione, business e vincita è appropriato. Allora è giusto tenere quel disclaimer.
Le origini di quel disclaimer Facebook
Quando l’Affiliate Marketing è esploso in tutto il mondo e sono nate le prime community di Affiliati intenti a mostrare i propri guadagni e la folle vita finanziata dall’Affiliate, si parlava di tecniche “black” legate alle PIN Submit one-click flow con traffico proveniente da POP. Per convertire l’utente, molti di questi “affiliati” usavano grafiche Facebook (logo, stili, commenti, ecc..) clonando in tutto e per tutto Facebook.
Oppure in caso di advertising su Facebook (con cloaker) per non destabilizzare l’utente, l’affiliato creava delle pagine uguali alle grafiche Facebook per aumentare il tasso di conversione.
Ovviamente le PIN Submit (abbonamenti per cellulare) non potevano essere promosse su Facebook Ads!
Quando il mercato divenne saturo e fuorilegge, passando a 2-click flow, perchè con 1-click gli utenti si ritrovavano un abbonamento senza averne la consapevolezza, fu l’ingresso delle sweepstakes e vari concorsi a premi, che avevano diverse finalità: email marketing, PIN Submit e CC submit.
La maggior parte di questi concorsi a premi non era un concorso a premi legale, serviva solo per prendere i dati (e altro) all’utente e per questo motivo Facebook ha deciso, direi giustamente, di tutelarsi e prendere le distanze da tali pratiche.
Ovviamente gli Affiliati, per non avere delle conseguenze dai legali di Facebook hanno iniziato a inserire quel disclaimer nei siti web.
Ma dal 2016 è subentrato il nuovo GDPR e i dati devo essere trattati in un certo modo, con più rispetto dell’utente.
Quindi oggi come si pensa di rispettare il GDPR?
Inserendo quel disclaimer nel footer, una privacy policy precompilata e nessun link nel form di raccolta lead. Ma questo non è un atteggiamento corretto, nei confronti dell’utente e delle normative del GDPR.
Quando si raccoglie una lead, bisogna dire espressamente dell’uso che si fa dei dati e l’utente deve poter accettare per ricevere, ad esempio, delle future comunicazioni commerciali e gli infiniti follow up di “appioppo” di alcuni corsi, oltre a rasentare il ridicolo rientrano nelle comunicazioni commerciali. Perché l’intento è vendere.
Prima di inserire qualcosa nel tuo sito, chiediti se è necessario. Non fare copia/incolla di una persona “autorevole” perchè magari la sua autorevolezza l’ha conquistata con le sponsorizzate e mostrare (non dimostrare) solo quello che tu volevi vedere.
Lo so, è solo un disclaimer. Nel footer, che nessuno noterà.
Io lo vedo come una forchetta per mangiare il brodo.
Spero che questa riflessione ti porti a fare delle ricerche più approfondite in merito al tuo lavoro e a rivalutare l’uso del tuo cervello e non il copia/incolla del copia/incolla di altri.
Se ha dei dubbi, consulta direttamente le policy di Facebook