Perché un professionista dovrebbe usare LinkedIn (oggi, non nel 2010)
LinkedIn non è (più) solo un posto dove caricare il CV.
È diventato il punto di incontro tra competenza, contenuto e connessioni reali.
Ecco le vere utilità per un professionista — anche se non sta cercando lavoro:
1. Posizionamento professionale attivo
👉 Le persone non ti trovano solo per “chi sei”, ma per cosa racconti, analizzi, condividi.
Su LinkedIn costruisci reputazione, autorità e riconoscibilità nel tuo settore.
2. Networking di qualità
👉 Non “colleghi a caso”: ma relazioni selettive, conversazioni rilevanti, connessioni che aprono opportunità (consulenze, collaborazioni, inviti, podcast, interviste, eventi…).
3. Marketing personale
👉 Se non racconti tu quello che fai bene, lo farà qualcun altro — magari peggio di te.
LinkedIn ti permette di mostrare il valore che porti, senza gridare, ma costruendo fiducia nel tempo.
4. Attrazione (non inseguimento)
👉 LinkedIn è l’unica piattaforma dove puoi essere trovato per competenza, non solo per algoritmo.
Clienti, aziende, recruiter, editori, investitori leggono chi scrive bene.
5. Contenuti evergreen + capitalizzazione nel tempo
👉 Ogni post che pubblichi resta sul tuo profilo, e costruisce valore cumulativo (non si brucia come su Instagram o TikTok).
Un buon contenuto ti rappresenta per mesi.
6. Riflessione personale
👉 Scrivere su LinkedIn ti costringe a dare ordine al tuo pensiero, a sintetizzare, a capire cosa conta davvero.
È un esercizio strategico, prima ancora che comunicativo.
LinkedIn È uno spazio per trovare il proprio posto nel mondo del lavoro.
Ci ho messo tempo a capirlo.
Per un po’ ho guardato LinkedIn come tanti:
– Un CV online.
– Una piazza un po’ grigia.
– Un posto dove “o cerchi lavoro o vendi qualcosa”.
Poi ho iniziato a scrivere. A leggere. A connettere.
E ho scoperto una cosa semplice:
👉 Su LinkedIn non vince chi parla di sé. Vince chi sa dare voce a ciò che conta.
Perché un professionista dovrebbe usare LinkedIn?
Perché il mondo del lavoro è cambiato.
Non bastano più il titolo, l’esperienza, il biglietto da visita.
Oggi le persone vogliono sapere come ragioni. Come vedi il tuo settore. Cosa porti di unico.
E LinkedIn è il posto giusto per farlo emergere — senza filtri, ma con intenzione.
💬“Ma cosa scrivo se non ho novità eclatanti da condividere?”
La notizia non è ciò che succede.
È il modo in cui lo racconti.
Non serve aver appena chiuso una partnership da un milione di euro.
Serve partire da un dubbio che hai avuto, da una conversazione con un cliente, da un errore che ti ha insegnato qualcosa.
Spesso i post che funzionano di più sono quelli che iniziano con:
“Ieri mi sono reso conto che…”
💬 “Non rischio di sembrare autoreferenziale?”
Solo se parli di te senza parlare a nessuno.
Ma se quello che condividi è utile, riflessivo, autentico — allora non stai mostrando ego. Stai offrendo esperienza.
Il trucco è semplice:
👉 Parti da te, ma scrivi per gli altri.
Non “io ho fatto”, ma “questo è ciò che ho imparato, e magari ti può servire”.
💬 “Non è troppo tardi per iniziare?”
No. È troppo tardi per restare invisibili.
Ogni giorno migliaia di professionisti iniziano a usare LinkedIn con consapevolezza.
Ma pochi lo fanno con intenzione, costanza e umiltà.
Se inizi ora con queste tre leve, sei già un passo avanti a molti.
💬 “Funziona anche se non ho un’azienda o un brand personale?”
Funziona soprattutto se sei una persona.
Le connessioni più forti su LinkedIn non nascono da loghi.
Nascono da volti, storie e punti di vista.
Puoi essere freelance, dipendente, consulente o in transizione:
👉 se hai qualcosa da dire, c’è qualcuno che vuole leggerlo.
💬 “Chi mi legge davvero?”
Molto più di quanto pensi.
C’è chi non mette like, ma ti osserva con attenzione.
C’è chi legge ogni tuo post e poi ti scrive in DM sei mesi dopo.
C’è chi ti salva, ti cita, ti consiglia.
Su LinkedIn, anche quando sembra silenzioso, c’è qualcuno che ascolta.
💬 “E se pubblico qualcosa di banale o che non interessa?”
Succederà.
Capita a tutti.
Il punto è: non muore nessuno.
Il contenuto perfetto non esiste.
Ma ogni contenuto è un passo per capire meglio cosa risuona nel tuo pubblico.
Chi aspetta l’idea geniale… resta fermo.
💬 “Non sono un copywriter: e se scrivo male?”
Scrivi come parli.
Con chiarezza, non con effetti speciali.
LinkedIn non cerca autori da Pulitzer.
Cerca persone vere che sanno usare bene le parole semplici.
Un post onesto, scritto con il cuore e la testa,
vale più di mille copy perfetti ma senz’anima.
💬 “Non è una piattaforma noiosa, da CV e recruiter?”
Era.
Non è più così.
LinkedIn oggi è un luogo dove si parla di lavoro vero,
di leadership, etica, crescita, fallimenti, marketing, AI, creatività.
Se ti sembra noioso…
Forse stai ancora seguendo le persone sbagliate.
💬 “Non ho tempo di stare dietro a un altro social…”
Non devi starci tutti i giorni.
Devi starci bene.
Un post a settimana ben fatto → costruisce visibilità.
Un commento ben piazzato → apre relazioni.
Dieci minuti al giorno con intenzione → valgono più di un’ora senza strategia.
💬 “Serve davvero, se tanto lavoro già con il passaparola?”
Sì, perché LinkedIn amplifica il tuo passaparola.
Il lavoro arriva anche da chi ha sentito parlare bene di te.
Ma soprattutto da chi ti legge regolarmente e sente che può fidarsi.
LinkedIn è il passaparola che non si spegne mai.
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Niente teoria. Solo ciò che serve davvero.