the social dilemma – Netflix

Cosa sono i Social Network, che effetto hanno su di noi e come utilizzarli

The Social Dilemma

Qualche giorno fa ho visto il documentario “the social dilemma” su Netflix, ho notato subito il taglio forte, deciso che gli autori hanno dato. Probabilmente per evidenziare un problema e portare gli utenti a un’attenta riflessione.

Riflessione su come cediamo i nostri dati, le nostre abitudini e come siamo manipolati da un’intelligenza artificiale che non sa distinguere cosa è reale e cosa non lo è.

Facebook, YouTube, Instagram, Whatsapp, TikTok, Pinterest, Twitter e perfino le e-mail creano dipendenza e disinformazione ma secondo me bisogna rendersi conto del problema, capire alcune dinamiche e imparare a gestirle.

E non “spegniamo l’internet perché ci fa male!

Ti invito a guardare the social dilemma su Netflix, ma non seguendo il sentimento con cui è stato creato “State lontano dai Social” ovvero i Social sono il MALE!
I Social creano dipendenza attraverso le notifiche e le fake news ma guarda the social dilemma per capire dove ci troviamo e in che direzione stiamo andando.
Ti invito a riflettere su alcuni punti:
  • Perché i Social sono gratis?
  • Perché per molti la parola internet significa Facebook?
  • Perché andiamo in paranoia quando non riceviamo LIKE?
  • Perché Facebook ha introdotto la CBO (e a cosa servirà in realtà)?
  • Perché siamo attratti dalle Fake News?
  • Perché siamo portati a odiare?
  • Perché siamo dipendenti delle notifiche?
  • Quale ragionamento c’è dietro l’Algoritmo?
L’uomo ha attraversato tante “ERE“, quando hanno inventato il fuoco sicuramente c’era qualcuno che si lamentava del fatto che avrebbero incendiato tutto, fino ad arrivare ai primi computer: avevano paura che avrebbero preso il posto dell’uomo in tutto, ma non avevano tenuto conto dell’evoluzione.
 
Viviamo in un mondo in cui il valore dell’albero è più alto da morto che da vivo, il valore della balena è più alto da morto che da vivo e il valore dell’uomo?
Non è da morto, ma da “dipendente“.
Questa dipendenza è creata dall’intelligenza artificiale che traccia un profilo basato sui fattori di navigazione ed interesse, le interazioni compiute e le fonti di attrazione, per portarci a trascorrere sempre più tempo sulla piattaforma di turno.
 
Io stesso da creatore di contenuti sono portato ad utilizzare i Tag in un certo modo su YouTube, per avere delle possibilità di finire nei preferiti e altre tecniche SEO riservate a Google e YouTube. Chi si affaccia a Instagram è portato a fare stories per tenere i follower incollati allo schermo e a fare caroselli per aumentare il tempo di visualizzazione. Oppure su Facebook cercare di postare in orari in cui le interazioni sono maggiori e così via su qualsiasi piattaforma.
 
Chi crea contenuti sa che per avere maggiore visualizzazioni occorre utilizzare delle tecniche. Quindi gli algoritmi si basano proprio su questo.
 

Le Fake News

Altro aspetto importante sono le fake news:
La fake news ha un appeal maggiore rispetto alla notizia reale. Le notizie reali sono NOIOSE!
 
Ti faccio un esempio pratico, se per lavorare con le affiliazioni ti dicessi:
 
Guadagna con le affiliazioni! Ti mostro il metodo segreto per fare tanti soldi. Le affiliazioni sono l’Eldorado dei giorni nostri.
Oppure
 
Si può guadagnare con le affiliazioni, occorre però lavorare tanto, acquisire molte skill e fallire! I guadagni strutturati non arrivano subito e solo il 15% degli affiliati ce la fa!
 
Il primo metodo di divulgazione è utilizzato dai “migliori Affiliate Marketer italiani” per attrarre corsisti, mentre il secondo da me per fare informazione e formazione su eventuali partner.
Ovviamente il mio metodo di comunicazione è reale ma non ha un’attrazione forte sull’utente (che vuole guadagnare online) come quello dei dispensatori di Fake News.
 
Le Fake News creano dei movimenti e isolano le persone, anzi le spingono a estremizzare il proprio pensiero.
Ad esempio se io comincio ad interessarmi a quello che dicono i Terrapiattisti, gli algoritmi delle diverse piattaforme mi bombarderanno di informazioni che parlano di questa fantastica teoria. Fino ad ascoltare altre persone, confrontarmi con loro e convincermi!
 
Lo scopo dell’Algoritmo della piattaforma è tenermi incollato allo schermo, mostrandomi informazioni più adatte alle mie interazioni e ricerche. Creando così un nuovo terrapiattista, pronto a distruggere chi la pensa diversamente da lui. Non dico che i terrapiattisti sono pericolosi, ma in tutti i movimenti ci sono gli estremisti!
Ma l’Algoritmo non ha un filtro a monte che gli fa distinguere l’argomento, così avviene su un argomento di conoscenza diffusa. Ora immaginiamo tutte le Fake News quotidiane e sparse per il mondo.
Le News che condividiamo, le news che ci portano ad odiare chi è diverso da noi, chi è più ricco, bello oppure più intelligente.
 

La consapevolezza

Questo modo di affrontare i Social ci sta portando man mano a seguire il gioco degli Algoritmi e te lo dimostro con un semplice fatto:
Quando posti qualsiasi cosa su un Social, poi passi il tempo a vedere chi ha messo “like” o ha interagito con i tuoi post.
Il fenomeno delle reaction, commenti e visualizzazioni sta diventando sempre più importante per la nostra vita, al punto da definirla: pensiamo che un numero basso di like sia l’equivalente di un qualcosa che non piace. La nostra espressione è manipolata da un algoritmo e da altri utenti.
 
Ho postato una foto con il panino, ha preso pochi like.
Ho postato una foto mentre tenevo la mano di mia nonna all’ospedale ha creato più engagement. Ho raggiunto gli utenti! Quindi devo fare più foto emozionali.
Ok, in quel momento decidi di essere schiavo dell’algoritmo e di altri utenti pronti ad emozionarsi con le foto dei gattini e di gente che soffre. E tu?
A te che piace il panino col polpo e vorresti fare mille fotografie a mille panini diversi dove andrai a finire?
Ti adeguerai. Muterai per gli interessi degli altri e di un algoritmo.
La tua libertà di espressione sarà mutata.
 
Ti invito a fregartene delle piattaforme, degli Algoritmi e degli altri utenti.
Ci sarà sempre chi la penserà come te e ci sarà chi non la penserà come te.
Quando pubblicai io una foto di un panino col polpo alcuni mi dissero “buono” altri mi scrissero in privato dicendomi “poverino“! Dispiacendosi per il polpo facendomi sentire un assassino di polpi.
Ovviamente continuo a mangiare polpi e postarli se ne ho voglia.
 
 
the social dilemma su Netflix ti aiuta a riflettere e capire tutte le dinamiche che si celano dietro ogni “mi piace“, visualizzazione, stream o pubblicità.
 
Ti aiuterà a capire perché ricevi alcune notifiche e perché devi essere consapevole dello strumento che hai tra le mani.
 
Non ti invito a staccare “l’internet” non ti invito a buttare lo smartphone ma ti invito a riflettere.
Ti invito a capire.
Ti invito a dare ad uno strumento il giusto valore.
Ti invito a farne buon uso!
Ti invito ad essere te stesso.

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Sono un Imprenditore Digitale Seriale, CEO e Founder di Simple Media – Agenzia di comunicazione specializzata in Performance Marketing e Formazione.

Mi occupo principalmente di Lead Generation in Italia per i maggiori Brand attraverso l’Affiliate Marketing.

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